FINALMENTE LIBERI
(vedi anche su "ITALIANS")
da oggi (10 gennaio 2005) siamo finalmente LIBERI: liberi di entrare in un bar
ed assaporare l'odore del caffé e delle briosce appena sfornate, liberi di
sederci al ristorante e gustare il sapore del cibo, l'odore del fritto misto ed
il profumo del parmigiano, liberi di vestirci come ci pare senza preoccuparsi di
dover portare i vestiti in lavanderia dopo essere usciti dal bar o dal
ristorante. Liberi di morire per altre cause che non siano il "fumo passivo".
Liberi di non dover essere impuzzoniti dal rivoltante odore delle sigarette.
Liberi di non dover interrompere un pasto a metà (a me è successo più volte)
perché al tavolo dietro al nostro si erano accesi un bel sigaro toscano e se non
me ne andavo subito rischiavo di vomitare quello che avevo già mangiato. Liberi
di non sentirsi in colpa se chiederemo di "non fumare" (visto che c'è voluta una
legge per "insegnare" l'educazione!). Liberi di andare in ufficio a lavorare in
un ambiente diverso dalle "camere a gas" alle quali ci avevano, purtroppo,
abituato. In fondo ci accontentiamo di poco: siamo il popolo dei non fumatori e,
democraticamente parlando, siamo la maggioranza assoluta: vogliamo soltanto
essere LIBERI di non dover fumare le sigarette degli altri. Questa libertà, che
altri popoli hanno raggiunto da anni (mi ricordo che a Singapore già 15 anni fa
non si poteva fumare in nessun luogo chiuso) e che altri popoli ancora hanno
esteso anche all'esterno dei luoghi chiusi (negli USA, per fumare, bisogna anche
allontanarsi dalla porta di ingresso di qualche metro) e che addirittura ci sono
popoli (leggo oggi sul giornale una notizia dal Giappone) che proibiscono di
fumare anche mentre si passeggia sul marciapiede ... questa libertà, dicevo, ce
la siamo conquistata battendoci giorno per giorno. Ma sta a noi continuare ad
essere LIBERI, vigilando per evitare che la minoranza schiava del fumo torni al
potere costringendoci nuovamente ad essere soccombenti. E, soprattutto,
cerchiamo di insegnare ai nostri figli i valori di questa libertà così
faticosamente conquistata.
Ho letto, tra le varie lettere in difesa del "diritto al fumo", questa:
Io credo che si stia cominciano a esagerare con questa storia, in fondo il fumo non fa né più male né più bene dell'inquinamento o degli scarichi delle macchine e il modo quasi da «caccia alle streghe» con cui veniamo guardati mi infastidisce tanto da pensare alla Costituzione e al paragrafo inerente la libertà; penso che per libertà si vieti il fumo, ma alla nostra libertà chi pensa?
l'ha scritta addirittura il
Presidente delle Chiese storiche, quindi "forse" cattolico! Mi preme dunque
ricordargli cosa diceva Gesù Cristo: "non fare agli altri quello che non
vorresti fosse fatto a te!". O forse vale la pena di scomodare un grande
filosofo: "la mia libertà finisce dove comincia la tua, e viceversa"
Insomma, io per cinquant'anni ho "subìto" quelli che mi fumavano addosso, al
cinema, a teatro, al bar, al ristorante, anche a casa. E poi in aereo, in
ufficio, nei negozi ...! Adesso dico basta: volete fumare? Fatelo pure, ma, per
favore, NON buttatemi addosso il vostro fumo!
Il fatto è che i fumatori non vogliono essere liberi di fumare (la frase "liberi
di fumare" la considererei un ossimoro: contraddizione in termini, perché chi
fuma non è libero, è schiavo!), ma vogliono essere liberi di spandere la puzza
delle loro sigarette addosso a chi gli sta vicino.
Ho deciso di combattere una mia personalissima battaglia: se qualcuno mi fuma
vicino, io mi metterò a scoreggiare! E se gli darà fastidio la "mia" puzza,
potrò sempre ribattere che le mie scoregge non fanno venire il cancro, mentre il
suo fumo sì! (lo sapete che nel medio evo i nobili "defecavano" tra una portata
e l'altra, stando seduti a tavola? Ed era motivo di orgoglio, per chi sedeva
vicino a loro, poter "usmare" il profumo delle loro emissioni sia solide che
gassose!?)
Magari potrò anche sputare, ruttare ed indulgere in altri atti altrettanto
"maleducati" del fumare! Dobbiamo aspettarci una legge che "vieti" di
scoreggiare, di ruttare, di sputare? E' vero, non ce ne sarà bisogno perchè
basta la buona educazione (chiaramente la mia vuole essere una provocazione:
tranquilli, non metterò in atto la mia minaccia!). Invece è proprio la "buona
educazione" ad essere sempre mancata, ai fumatori! Tanto che bisogna
costringerli, con una legge, ad essere educati!
La cosa poi che mi da ancora più fastidio è sentire dire: perché ce l'avete col
fumo, quando c'è l'inquinamento? Come dire: perché ce l'avete con me se rubo un
milione, quando ci sono quelli che rubano un miliardo? Perché ce l'avete con me
se ho ammazzato una sola volta, quando ci sono i "serial" killer che ammazzano
dieci o venti volte? Perché ce l'avete con me se ho violentato una donna, quando
ci sono quelli che ne violentano centinaia? Perché ce l'avete con me ... etc etc
Insomma, qualsiasi atto negativo uno compia, oggi c'è la scusa pronta:
qualcun'altro sta compiendo un atto ben "più" grave, quindi il "mio"
comportamento diventa angelico ("tutto è relativo", diceva Einstein)!
Paolo FEDERICI