Domenica, 20 febbraio 2005

Codice da Vinci: per capire, leggete Eco
  Paolo Federici

Cari Italians,
Umberto Eco precursore di Dan Brown? Il personaggio di un libro uscito nel 1988, ad un certo punto dice "Non sai vedere le connessioni. E non dai importanza a quell'interrogativo che ricorre due volte: chi si è sposato alle nozze di Cana? Le ripetizioni sono chiavi magiche. Naturalmente ho integrato, ma integrare la verità è il diritto dell'iniziato. Ecco la mia interpretazione: Gesù non è stato crocifisso, ed è per questo che i Templari rinnegavano il crocifisso. La leggenda di Giuseppe d'Arimatea copre una verità più profonda: Gesù, non il Graal, sbarca in Francia presso i cabalisti di Provenza. Gesù è la metafora del Re del Mondo, del fondatore reale dei Rosa-Croce. E con chi sbarca, Gesù? Con sua moglie. Perché nei vangeli non si dice chi si è sposato a Cana? Ma perché erano le nozze di Gesù, nozze di cui non si poteva parlare perché erano con una peccatrice pubblica, Maria Maddalena. Ecco perché da allora tutti gli illuminati, da Simon Mago a Postel, vanno a cercare il principio dell'eterno femminino in un bordello. Pertanto Gesù è il fondatore della stirpe reale di Francia". In poche righe è così riassunta la trama del successo del 2004: Il Codice Da Vinci. Quel libro del 1988 è invece "Il Pendolo di Focault" di Umberto Eco, che continua così: "Be" dice Diotallevi "nessuno ti prenderebbe sul serio" "Al contrario venderebbe alcune centinaia di migliaia di copie". Insomma per capire davvero cosa c'è dietro "Il Codice Da Vinci" bisogna leggere Umberto Eco.
Alla fine il consiglio è uno solo: leggeteli tutti e due!

Paolo Federici, federicipaolo@hotmail.com

Paolo Federici